Sviluppare la leadership nell’epoca dell’IA

Nei prossimi anni si prevede un impiego sempre più diffuso di strumenti di Intelligenza Artificiale all’interno delle organizzazioni. Secondo il Future of Jobs Report 2025, l’86% dei datori di lavoro prevede un impatto rilevante di questa tecnologia entro il 2030. Ma come influenzerà questo scenario l’esercizio della leadership e in che modo è possibile preparare i leader a tali cambiamenti?

A cura di Skilla

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In un recente articolo, un gruppo di studiosi canadesi ha indagato i processi di trasformazione della leadership cercando di definire i possibili impatti dell’IA. Partendo dal presupposto che tecniche e pratiche di leadership evolvono costantemente – come dimostrano i recenti mutamenti sociali e valoriali che hanno favorito uno stile più inclusivo – gli studiosi evidenziano che l’adattabilità è la chiave del successo. I leader devono saper rivedere le proprie strategie in base alle diverse situazioni, alle dinamiche di team e agli obiettivi aziendali: non solo adattarsi ai cambiamenti, ma saperli interpretare e guidare attivamente.

Gestire questo doppio cambiamento risulta particolarmente complesso, soprattutto considerando la rapidità con cui evolvono le tecnologie e, in particolare, l’IA.

Prima di approfondire come sostenere i leader in questo percorso, esaminiamo brevemente le opportunità e le sfide che l’Intelligenza Artificiale sta portando all’interno delle organizzazioni.

Opportunità e sfide dell’IA

L’Intelligenza Artificiale ha il potenziale di modificare in profondità il funzionamento delle organizzazioni, influenzando processi decisionali, modelli di comunicazione e strutture operative. Al centro di questa trasformazione vi è la crescente disponibilità di dati, un aspetto che sempre più caratterizza le dinamiche HR, aprendo nuove opportunità e altrettante sfide.

  • Processi decisionali: L’IA consente di analizzare grandi quantità di informazioni, supportando i leader con modelli e correlazioni avanzate. La sfida è evitare un’eccessiva dipendenza dai dati, bilanciando l’analisi algoritmica con l’intuizione umana. Un rischio concreto è quello di ignorare esperienza e istinto: i leader devono assicurarsi che l’IA migliori, anziché sostituire, la conoscenza umana.
  • Comunicazione: L’IA offre nuove possibilità per migliorare la comunicazione e la circolazione delle informazioni. Strumenti come Copilot permettono di analizzare il tono emotivo dei messaggi, aiutando i leader a comprendere meglio il proprio stile e le reazioni altrui. La sfida è preservare il valore del contatto umano, evitando che l’automazione riduca la qualità delle relazioni.
  • Gestione dei processi: L’introduzione dell’IA può aumentare l’efficienza operativa, ma incide anche sulle dinamiche organizzative e sui ruoli lavorativi. Emergono quindi preoccupazioni legate alla redistribuzione del lavoro e al morale del personale. La sfida principale non riguarda solo le implicazioni etiche, ma anche il rischio che l’opacità degli algoritmi comprometta trasparenza e gestione delle responsabilità.

Come supportare i leader nel cambiamento

  • Formazione continua: Secondo gli autori dello studio citato, il primo passo per aiutare i leader a orientarsi nei cambiamenti portati dall’IA è un aggiornamento costante delle competenze. La formazione continua diventa dunque centrale per gestire un ecosistema in rapida evoluzione.
  • Tre mindset chiave: Per affrontare i cambiamenti guidati dall’IA, l’esperto e saggista Tim Sanders individua tre mentalità essenziali:
    • Growth Mindset: Favorisce l’apprendimento continuo e l’adattabilità. In un contesto in costante evoluzione, i leader devono aggiornarsi costantemente e accettare che la conoscenza sull’IA è ancora in divenire.
    • Systems Mindset: Promuove una visione strategica dell’IA, considerandola non come una soluzione isolata ma come un elemento trasformativo per l’intera organizzazione.
    • Catalyst Mindset: Aiuta a facilitare il cambiamento invece di imporlo, rimuovendo barriere emotive e cognitive. Il “catalizzatore” non si limita a introdurre nuove regole, ma stimola un processo di riflessione che porta a rivedere e aggiornare le pratiche consolidate. In questo modo, si favorisce un’evoluzione graduale e condivisa delle modalità operative.
  • Sostenere e alimentare la visione a lungo termine: Se da un lato è importante rimanere aggiornati sulle novità, dall’altro è necessario anche coltivare una visione strategica di lungo periodo. Questo punto è sottolineato in un articolo dell’Università di Berkeley: l’IA promette efficienza e innovazione, ma apre anche molte incognite. Ciò richiede ai leader la responsabilità, spesso difficile ma necessaria, di mantenere una prospettiva di lungo termine pur adattandosi a cambiamenti rapidi. È quindi fondamentale delineare e sviluppare scenari futuri che siano in linea con i valori e gli obiettivi perseguiti.
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