Certificazione della parità di genere: il modello inclusivo di Forvis Mazars

Forvis Mazars ottiene la certificazione di parità di genere. Silvia Carrara, Diversity & Inclusion Leader, e Rossana Romano, Chief People Officer, raccontano come ascolto, leadership e inclusione guidano il cambiamento culturale sostenibile

Forvis mazars

In un contesto in cui i valori diventano pilastri fondamentali per il successo aziendale, i temi di parità di genere, inclusione e sostenibilità non possono più essere solo oggetto di discussione. Oggi è necessario tradurre le parole in azioni concrete, progettando percorsi che incidano realmente sulla cultura aziendale e sul benessere di tutte le persone coinvolte.

Forvis Mazars, azienda attiva nel settore della revisione e consulenza, ha portato avanti un processo inerente a queste tematiche ottenendo la certificazione della parità di genere e coronando un percorso fatto di sfide e soddisfazioni.

Certificazione della parità di genere: un percorso condiviso

“Per Forvis Mazars, organizzazione internazionale che offre servizi come revisione, outsourcing,  consulting, sostenibilità, consulenza finanziaria, tax e legal alle aziende, la diversità e l’inclusione rappresentano da sempre valori centrali.

Un impegno che si è concretizzato ancor di più nel  percorso verso la certificazione della parità di genere secondo le linee guida UNI/Pdr 125/2022 intrapreso grazie anche alla spinta del gruppo e del network a cui appartengono.

“A partire dal 2019, il tema della diversità, dell’equità e dell’inclusione è diventato sempre più centrale. Sono iniziati incontri a livello globale a cui ho partecipato insieme al CPO e al Managing Partner. Nonostante il Covid, abbiamo continuato a sostenere la creazione di un team di Diversity & Inclusion a livello italiano, che è stato ufficialmente creato nel 2022” ha spiegato Silvia Carrara, Diversity & Inclusion Leader di Forvis Mazars. 

Di grande importanza, per il team, lavorare su un piano a 360 gradi che potesse interessare diverse tematiche legate alla D&I: dalla differenza di genere, passando per quella generazionale, fino a quelle etniche e religiose. “Il cammino verso la certificazione della parità di genere ci ha aiutato a condividere in modo sistematico idee, spunti e riflessioni. Ci ha abituato all’ascolto delle persone, che riteniamo fondamentale, permettendoci di arricchirci e proseguire nel nostro cambiamento culturale.” ha continuato Carrara.

Non solo un lavoro portato avanti dal team, ma anche da un supporto della leadership: “Il cambiamento è possibile solo se c’è una convinzione profonda da parte della leadership, che ha il potere di influire sui processi. Inoltre, attraverso il comportamento virtuoso e coerente con i messaggi condivisi, la leadership può promuovere il cambiamento in tutta l’organizzazione, coinvolgendo tutti i membri di Forvis Mazars in Italia.” dice Carrara. 

I passi verso la certificazione

Il percorso verso la certificazione della parità di genere è stato articolato in diverse fasi e ha coinvolto vari livelli aziendali. Forvis Mazars ha istituito un comitato guida formato da figure rappresentative della leadership con il compito di assumere decisioni fondamentali per la cultura aziendale, come la stesura e approvazione del piano strategico, del budget, e la destinazione di risorse finanziarie. 

Parallelamente, dal 2022 il team Diversity, Equity & Inclusion composto da ambassador e gruppi di lavoro, ha sviluppato iniziative concrete grazie a un budget apposito. Training e incontri divulgativi, ma anche survey che potessero lasciare spazio alle idee delle persone per permettere di capire meglio le loro esigenze e il margine di miglioramento. 

Un’azione che ha permesso ai collaboratori e alle collaboratrici di sentirsi parte integrante nel percorso aziendale relativo alla parità di genere e alla Diversity, Equity & Inclusion in generale, coinvolgendoli in una realtà che mira ad adottare un approccio di ascolto attivo, senza dover sottostare unicamente a decisioni imposte dall’alto.

“Ci siamo anche uniti a importanti associazioni nazionali e abbiamo creato linee guida relative al linguaggio inclusivo, promuovendo un allenamento quotidiano e costante da parte delle persone” ha continuato Silvia Carrara: “Inoltre, abbiamo formalizzato processi relativi ad azioni già intraprese, come l’eliminazione dei bias nei processi di assunzione e promozione. A luglio eravamo pronti per passare agli stage 1 e 2 con la società di certificazione, e l’abbiamo ottenuta con risultati eccellenti”.

Un obiettivo raggiunto, ma anche uno step che funge da spinta per continuare a lavorare abbracciando nuove sfide:Siamo sulla buona strada, ma siamo anche consapevoli di avere ancora molto da fare. Mantenere la certificazione richiede un punteggio più alto di quello ottenuto a luglio, il che rappresenta un ulteriore stimolo a promuovere le azioni future. Inoltre, l’ascolto delle persone e le sfide del cambiamento sociale ci spingono a continuare questo percorso nel modo più efficace e innovativo possibile” conclude Silvia Carrara.

Il ruolo del team People & Talent 

Il team HR di Forvis Mazars ha avuto, e continua ad avere, un ruolo importante riguardo al tema della parità di genere. Un gruppo di persone che si definisce People & Talent proprio per la volontà di mettere l’accento sulle persone.

Già prima dell’ottenimento della certificazione, il gruppo di lavoro aveva introdotto iniziative innovative per il benessere dei dipendenti come l’estensione del congedo di paternità a venti giorni, il supporto psicologico e percorsi di coaching mirati all’empowerment femminile.

“Abbiamo introdotto iniziative specifiche per le famiglie, tra cui incontri trimestrali per raccogliere le esigenze di chi ha figli. Inoltre, inviamo un kit personalizzato ai nuovi genitori realizzato con prodotti sostenibili. Abbiamo anche previsto contributi economici per l’asilo nido e istituito il Family and Friends Day, dove apriamo gli uffici alle famiglie e ai nostri cari” ha raccontato Rossana Romano, Chief People Officer di Forvis Mazars.

Ma non solo: vengono organizzati corsi di sensibilizzazione, workshop ed eventi e, quest’anno, un incontro durante la Giornata contro la violenza sulle donne organizzato con una fondazione che si occupa di queste tematiche.

Per quanto riguarda la promozione di una cultura aziendale più inclusiva, Rossana Romano specifica che la vera sfida sta nel rendere le iniziative parte integranti della cultura, passando dalla teoria alla pratica.

“Bisogna partire dal processo di selezione: in tutte le aziende, infatti, si sta lavorando per eliminare i bias inconsci che influenzano le decisioni durante l’assunzione. Abbiamo introdotto corsi di formazione per i nostri manager e il team Talent Acquisition, con linee guida per gestire al meglio questo processo. Utilizziamo anche assessment per ridurre questi bias e adottiamo tecniche consolidate per scrivere job description inclusive e neutre, che incoraggiano chiunque a candidarsi. Tutte queste pratiche devono essere integrate nelle politiche aziendali riguardanti la carriera e l’acquisition, per garantire pari opportunità di crescita per tutti i colleghi” spiega Rossana Romano.

Per Rossana Romano è importante toccare tutte le aree, dallo sviluppo della carriera al succession plan, fino alla politica retributiva. Per realizzare ciò, sono stati creati momenti di sensibilizzazione, formazione e diversity game per i nuovi assunti. 

Spazio poi al linguaggio inclusivo nelle comunicazioni aziendali, comprese le guide pratiche, per evitare stereotipi e discriminazioni. “Questo processo deve fare in modo che il cambiamento culturale diventi parte integrante del DNA aziendale, fungendo anche da leva per il successo e la crescita sostenibile” conclude Romano.

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