Lingue straniere e mondo del lavoro: conoscerle incrementa le performance?

L’apprendimento delle lingue straniere è diventato un requisito fondamentale per il successo professionale in Italia, con un impatto positivo sulla carriera e sulla fiducia in sé. Lo dice una ricerca di Babbel for Business

Oggi conoscere una lingua straniera non è più un semplice valore aggiunto, ma un vero e proprio requisito che può fare la differenza nella carriera di una persona.  La piattaforma digitale per l’apprendimento delle lingue pensata per aziende e organizzazioni, Babbel for Business, in collaborazione con l’istituto di ricerca Censuswide, ha indagato il legame tra competenze linguistiche e successo professionale in Italia, analizzando quanto la padronanza di una lingua straniera possa effettivamente potenziare le prestazioni sul lavoro.

Una competenza indispensabile

Le competenze linguistiche sono sempre più richieste e trasversali in tutti i settori lavorativi: quasi metà degli italiani (47%) ritiene che conoscere una lingua straniera, soprattutto l’inglese, sia essenziale per interagire con colleghi e clienti stranieri. Le aree dove le lingue sono particolarmente valorizzate sono il settore artistico e culturale (46%), l’ingegneria e l’architettura (39%) e il marketing (36%). La capacità di comunicare efficacemente in contesti internazionali non solo amplia le opportunità di carriera, ma contribuisce anche a una collaborazione più fluida all’interno dell’azienda.

Secondo la ricerca, poi, l’inglese è la lingua più parlata sul posto di lavoro, usata dal 44% degli intervistati, mentre altre lingue come il francese e lo spagnolo vengono impiegate molto meno (solo il 3%). 

Conoscere le lingue incrementa fiducia e performance

Le lingue straniere non solo ampliano le opportunità di carriera, ma migliorano anche la fiducia in sé stessi e le prestazioni professionali. Sei italiani su dieci (61%), infatti, riconoscono che imparare una nuova lingua ha migliorato il proprio rendimento sul lavoro e la propria sicurezza personale. Tra i Millennials questa percentuale arriva al 72%, mentre per la Generazione Z si attesta al 64%. I benefici sono evidenti soprattutto nei settori legale (79%), culturale e artistico (76%), finanziario e ingegneristico (75%).

Le barriere linguistiche

Al contrario, la mancanza di competenze linguistiche può addirittura frenare le ambizioni professionali. La ricerca rileva che il 63% degli italiani ha evitato di candidarsi per un lavoro perché non si sentiva all’altezza dei requisiti linguistici richiesti. In particolare, questo problema è molto sentito nel settore legale (75%) e in quello sanitario (80%), dove la mancanza di conoscenze linguistiche adeguate ha costretto molti a rinunciare a candidature promettenti. Inoltre, la carenza di competenze linguistiche è percepita come il secondo ostacolo principale all’avanzamento di carriera, subito dopo la scarsa valorizzazione del proprio potenziale (19%).

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