Vita, lavoro, formazione: l’AI è una rivoluzione che cambia tutto

È la parola del momento, eppure non è facile darne una definizione. Secondo Ciro De Florio, professore associato di Logica e Filosofia della Scienza alla facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, con l’espressione “intelligenza artificiale” (AI) si fa riferimento alla “tecnologia che mira alla costruzione di macchine in grado di svolgere compiti che se fossero fatti da esseri umani richiederebbero intelligenza”. Una definizione controfattuale, perché basata su un periodo ipotetico, e neutrale rispetto all’idea di attribuire intelligenza alle macchine.

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Formazione AI

Per parlare di AI serve, infatti, un nuovo linguaggio, per comprenderne non solo il “cosa”, ma anche il “come” e il “perché”. Una ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano ha certificato che ormai quasi tutti gli italiani hanno sentito parlare di intelligenza artificiale e più di un italiano su quattro ne ha una conoscenza medio-alta. Una volta capito come funziona il meccanismo dell’apprendimento automatico, si è portati a chiedersi in che modo vengano istruite e imparino le macchine.

Una tecnologia ampia, profonda e inesplicabile

Anche perché l’intelligenza artificiale – spiega sempre De Florio – è una tecnologia profonda e ampia perché impatta su aspetti rilevanti e su aspetti comuni dell’esperienza umana, intervenendo nella vita quotidiana di tantissimi. Dalla domotica nelle abitazioni ai macchinari salva vita degli ospedali, l’AI è ormai pervasiva. E sconta un grosso difetto: il fatto di non essere completamente esplicabile nel suo funzionamento, neppure agli addetti ai lavori.

Come fare, dunque, affidamento su una tecnologica che non può essere mai interamente compresa? Secondo le ultime stime dell’Osservatorio, il potenziale di automazione portato dall’AI sfiora il 50% di “posti di lavoro equivalenti”. In altre parole, la metà del tempo impiegato in singole attività potrebbe già essere affidato alle macchine riconoscendo all’AI un ruolo di supporto al business. Anche il mondo della formazione ne sta già facendo esperienza. Oltre ai chatbot che forniscono risposte istantanee e offrono supporto immediato, gli strumenti di AI sono oggi in grado di identificare i gap di competenze, misurare l’efficacia delle attività proposte, suggerire i contenuti formativi più idonei in base al ritmo di apprendimento e personalizzare i feedback. L’integrazione dell’AI nella formazione sta dimostrando non solo di poter migliorare l’interazione, ma anche i risultati dell’apprendimento.

Studiare l’AI per comprenderne le potenzialità

Opportunità, dunque, o minaccia? Per comprendere potenzialità e impatto dell’intelligenza artificiale sui diversi settori economici, occorre esaminare con attenzione le profonde differenze che l’AI introduce rispetto ad altre innovazioni tecnologiche, come l’automazione industriale e la digitalizzazione dei processi. Con questo obiettivo abbiamo dedicato al tema un ciclo di tre incontri di Scenario Italia, il talk dedicato ai middle manager che vogliono acquisire strumenti e competenze utili per approfondire nuovi fenomeni che impattano sul contesto socio economico italiano.

Partendo da una domanda cruciale sull’occupazione, analizzeremo con Ivana Pais, professoressa ordinaria di Sociologia Economica alla facoltà di Economia dell’Università Cattolica, i dati empirici e le previsioni occupazionali di altre grandi rivoluzioni tecnologiche, confrontandoli con l’attuale mercato del lavoro, per individuare anche le competenze necessarie per sfruttarne al meglio il potenziale. Con Giovanna Garuti, psicologa del lavoro esperta di metodologie didattiche innovative, scopriremo quindi perché, per integrare con successo l’AI, è essenziale migliorare non solo le competenze tecniche ma anche quelle sociali e relazionali. L’obiettivo è costruire una cassetta degli attrezzi utile ad approfondire le potenzialità e l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita, sul lavoro e sulla produttività e creatività umana.

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