Fondi interprofessionali: cosa sono e come usarli per la formazione aziendale
I fondi interprofessionali finanziano la formazione dei lavoratori italiani. Come funzionano e quali sono? Utile da sapere anche perché con la terza edizione del Fondo nuove competenze diventeranno sempre più centrali
I fondi interprofessionali sono una risorsa importante per la formazione dei lavoratori italiani, ma spesso rimangono poco conosciuti anche negli ambienti aziendali. Questi strumenti, istituiti per aiutare le imprese a finanziare l’aggiornamento professionale senza gravare sui bilanci, possono servire a migliorare le competenze della forza lavoro e quindi la competitività delle aziende.
Si tratta di un’opportunità da valutare attentamente, anche in vista dell’imminente decreto interministeriale che darà il via alle procedure per il Fondo nuove competenze 2024, che, nella sua terza edizione, dovrebbe passare sempre più attraverso i fondi interprofessionali.
Come funzionano i fondi interprofessionali
I fondi interprofessionali sono organismi associativi costituiti dalle principali organizzazioni sindacali e datoriali con l’obiettivo di promuovere l’aggiornamento continuo e la formazione dei lavoratori. È la legge 388/2000 ad averli istituiti, creando una concreta opportunità per le aziende interessate a sviluppare le competenze del personale.
I fondi interprofessionali funzionano attraverso un sistema di contribuzione obbligatoria stabilita dalla legge. Ogni azienda deve versare un contributo dello 0,30% sulle retribuzioni dei propri lavoratori, che è parte dell’obbligo contributivo INPS legato all’ “assicurazione contro la disoccupazione involontaria”. Le aziende hanno la possibilità di destinare questa quota a un fondo interprofessionale, il che consente loro di ricevere contributi a fondo perduto da utilizzare per la formazione dei dipendenti. Qualora non si scelga di aderire a un fondo interprofessionale, l’azienda di fatto “perde” questa cifra.
Come aderire a un fondo interprofessionale
Ogni azienda può essere iscritta a un solo fondo interprofessionale per volta e ha la possibilità di iscriversi o trasferirsi a un altro fondo in qualsiasi momento, utilizzando la denuncia UNIEMENS che chi gestisce le retribuzioni invia mensilmente all’INPS.
Quali sono i fondi interprofessionali
Qui di seguito, l’elenco dei fondi interprofessionali (fonte Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)
Fondi paritetici nazionali interprofessionali operativi
Fapi – Fondo formazione piccole medie imprese
Fba – Fondo Banche Assicurazioni
FonARCom – Fondo per la formazione continua nei comparti del terziario, dell’artigianato e delle piccole e medie imprese
Fon.Coop – Fondo per la formazione continua nelle imprese cooperative
FondArtigianato – Fondo per la formazione continua nelle imprese artigiane
Fond.E.R. – Fondo Enti Religiosi
Fondimpresa – Fondo per la formazione continua
Fondir – Fondo per la formazione continua dei dirigenti del terziario
Fondirigenti – Fondo per la formazione continua dei dirigenti
FondItalia – Fondo Formazione Italia
Fondo conoscenza – Fondo formazione Italia
Fondo Dirigenti PMI – Fondo per la formazione professionale continua dei dirigenti delle piccole e medie imprese industriali
Fondolavoro – Fondo per la formazione continua per le micro, piccole, medie e grandi imprese
Fondoprofessioni – Fondo per la formazione continua negli Studi Professionali
Fonservizi – Fondo formazione servizi pubblici industriali
Fonter – Fondo per la formazione continua dei lavoratori dipendenti nelle imprese del settore terziario: comparti turismo e distribuzione servizi
For.agri – Fondo per la formazione continua in agricoltura
FormAzienda – Fondo per la formazione continua delle aziende
For.Te. – Fondo per la formazione continua del terziario