Dal 23 al 24 novembre 2024 Roma ospiterà la quarta edizione di ORU – Officina Risorse Umane, un evento ormai consolidato come punto di riferimento nel panorama HR italiano. Quest’incontro offre un’importante occasione di confronto tra professionisti delle risorse umane, esperti di settore e rappresentanti delle istituzioni, affrontando temi di rilevanza strategica per il futuro del lavoro.

Le risorse umane sono in una fase di profonda trasformazione, guidata da cambiamenti sociali, tecnologici ed economici che ridefiniscono le dinamiche lavorative. Le direzioni HR sono quindi chiamate ad affrontare sfide inedite, dalla gestione del capitale umano all’integrazione dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, passando per il mantenimento di un equilibrio tra innovazione e benessere dei dipendenti. Quali sono, allora, le principali sfide che attenderanno le risorse umane nei prossimi anni? Lo abbiamo chiesto a diversi professionisti del settore che parteciperanno alla due giorni romana. 

Rileggere il rapporto tra persone e organizzazione

Alessandra Belluccio, vicepresidente di AIDP, presidente di AIDP Campania e People, Culture & Organization Director di Btinkeeng, mette l’accento su come la pandemia e le nuove modalità di lavoro abbiano spezzato il tradizionale paradigma di tempo e spazio. “La principale sfida delle direzioni HR riguarda la ricomposizione armonica della relazione con le persone, a seguito della rottura del paradigma spazio-temporale in cui era incardinata in passato” spiega.  “Oggi, la rigidità delle strutture gerarchiche si sta disgregando, dando spazio a un’organizzazione più fluida, basata sulla fiducia e sulla competenza.

“Questo comporta una rilettura dell’organizzazione, sempre meno gerarchica e sempre più basata su nodi di competenza e di fiducia. Le organizzazioni del futuro sono generative e coraggiose” conclude Belluccio. 

L’importanza delle competenze umane

Giulia Dulcedo, HR Manager di IMCD Italia, evidenzia come la crescente ondata di innovazione tecnologica e informatica richieda nuove competenze. “Grandi poteri esigono grandi competenze e pertanto, sulla cresta di una crescente onda di innovazione tecnologica e informatica, si rende ancor più necessario attrezzarsi di conoscenze e competenze umane per poter governare con spirito strategico tali cambiamenti. HR dovrà dunque coltivare tutto ciò al fine di creare e realizzare un mondo di opportunità per la propria organizzazione”. 

La formazione diventerà così una priorità: occorrerà coltivare una cultura dell’apprendimento continuo, in grado di far fronte alle sfide dell’automazione e delle nuove tecnologie, ma soprattutto di permettere alle persone di essere protagoniste della trasformazione digitale.

Integrare l’intelligenza artificiale nel lavoro

Enrico Martines, direttore Sviluppo e Innovazione Sociale di Hewlett Packard Enterprise, pone l’accento su uno dei temi più urgenti per le risorse umane: l’integrazione dell’intelligenza artificiale. “Oggi l’HR deve affrontare grandi sfide nell’integrare l’AI nel lavoro, automatizzando compiti ripetitivi senza compromettere l’esperienza del personale. È fondamentale sviluppare strumenti personalizzati che rispondano alle esigenze aziendali e trovare un equilibrio tra automazione e interazione umana, superando la resistenza al cambiamento con nuovi modelli di leadership adatti a questa nuova era” spiega. 

Anche Gianluca Dardato, CHRO di Esaote Group, parla delle nuove tecnologie, e soprattutto della regolamentazione dell’intelligenza artificiale e le sue implicazioni etiche. “Lo sdoganamento massivo dell’AI modificherà radicalmente il mondo del lavoro. La tematica regolatoria e l’aspetto etico, oltreché la gestione delle dinamiche sindacali, saranno di fondamentale importanza per consentire alle Direzioni HR di dedicarsi alle attività di maggior valore aggiunto e alle Aziende di restare competitive sul mercato” sottolinea.

Gestire la resistenza al cambiamento

Laura Bosser, Corporate HR Manager di Mapei, si concentra su una delle principali sfide che le HR dovranno affrontare: la gestione della resistenza al cambiamento. “Tra le sfide e le opportunità che saranno la priorità delle Direzioni HR sicuramente c’è la gestione della resistenza al cambiamento: supportare le persone creando un ambiente favorevole e coinvolgente, stimolando la capacità di innovarsi e sperimentare. Questo richiede una combinazione di visione strategica, comunicazione, empatia e leadership. Ci sarà da divertirsi…” evidenzia. 

La transizione verso un domani più inclusivo

Marco Monga, direttore Capitale umano e Organizzazione all’Istituto Italiano di Tecnologia, guarda al futuro del lavoro in una prospettiva più ampia: “L’epoca delle transizioni che stiamo vivendo ci porterà a un futuro più verde, più digitale, più inclusivo. Il valore delle persone e i valori delle persone saranno ancora più rilevanti. Dobbiamo imparare a disegnare le nuove organizzazioni flessibili e modulari, che integrano il ruolo del digitale e dell’IA e che facilitino il bilanciamento vita-lavoro su standard qualitativi più elevati”. 

Cosa ci aspetta nel futuro

Le risorse umane si trovano quindi a un bivio cruciale, chiamate a gestire una complessità sempre maggiore e a plasmare il futuro del lavoro in un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici e sociali. Dall’integrazione dell’intelligenza artificiale alla gestione del cambiamento, fino all’esigenza di creare ambienti di lavoro più inclusivi e sostenibili, le sfide sono molte, ma le opportunità per trasformare positivamente il mondo del lavoro sono altrettante.

Le HR del futuro dovranno quindi dimostrare capacità di leadership, empatia e visione strategica per cavalcare questa fase di trasformazione, creando organizzazioni in grado di adattarsi e prosperare in un mondo in continua evoluzione.

Tutti i dettagli e come partecipare a Officina Risorse Umane su www.officinarisorseumane.it