Dove vogliono lavorare gli italiani? Le aziende preferite e cosa cercano i dipendenti.
Secondo un’indagine a cui hanno risposto settemila italiani, le migliori aziende in cui si desidera lavorare sono Ferrari, Avio Aero e Thales Alenia Space: nella scelta lavorativa il fattore che maggiormente guida la scelta è la conciliazione vita-lavoro, diventato ancora più cruciale dopo la pandemia. Da non dimenticare un ambiente lavorativo piacevole e, soprattutto, un buono stipendio: ecco tutti i driver che guidano la scelta quando si deve mandare il CV.
I posti di lavori da sogno per gli italiani sono Ferrari, Avio Aero e Thales Alenia Space: questa la fotografia restituita da Randstad Employer Brand 2023, l’indagine annuale condotta su quasi settemila italiani tra i 18 e i 64 anni sull’attrattività di 150 potenziali datori di lavoro. La ricerca è stata condotta parallelamente su quasi seimila aziende di 32 Paesi, per un totale di circa 163 mila rispondenti.
Per gli italiani è Ferrari il brand più attrattivo sotto numerosi aspetti, da quello della conciliazione vita-lavoro a quello economico, passando per la percezione di sicurezza sul lavoro: un riconoscimento che, secondo Michele Antoniazzi, Senior Vice President HR Ferrari, mostra come il marchio sia «così amato e così importante per il nostro Paese».
Equilibrio vita-lavoro e welfare
Nell’indagine l’aspetto del work life balance è al primo posto con il 60,5% delle preferenze dei rispondenti, seguito da un’atmosfera di lavoro piacevole (57,5%) e da stipendio e benefit (54,5%).
Secondo gli italiani, però, le aziende del nostro Paese preferirebbero concentrarsi su altri fattori, come la vicinanza del luogo di lavoro o la solidità finanziaria del proprio marchio: il work life balance sarebbe solo al quinto posto.
Marco Ceresa, Group Ceo di Randstadt Italia, commenta che «il work life balance è diventato il driver più importante nella scelta del datore di lavoro in Italia, eppure è solo al quinto posto tra i fattori offerti dalle aziende, uno scarto che indica un fondamentale punto di miglioramento nell’employer branding». Nel difficile contesto internazionale attuale, però, anche gli aspetti economici e immateriali acquistano un peso importante, e i datori di lavoro devono considerare anche questi fattori, se vogliono attrarre nuovi talenti. Per chi ha risposto all’indagine, infatti, i benefit immateriali sono importanti tanto quanto quelli materiali: si ricerca soprattutto un buon rapporto con il proprio manager (91,3%), con i propri colleghi (91,1%), un’organizzazione flessibile (90%) e più tempo libero (87,5%).
Dimissioni e cambi di lavoro
«La tendenza a cambiare lavoro – nota Ceresa – è stabile rispetto allo scorso anno, ma gli italiani danno maggiore attenzione ad alcuni elementi tra le ragioni per cui lasciare il posto attuale: retribuzione ed equilibrio lavoro-vita privata, insieme alle opportunità di carriera».
In effetti, le cosiddette grandi dimissioni continuano: più di un italiano su tre (il 37%) ha cambiato lavoro o intende farlo a breve, con una maggiore incidenza tra i giovani tra i 25 e i 34 anni e le persone con un’istruzione superiore. Accanto a questi lavoratori, però, c’è anche chi teme di perdere il lavoro (25% degli intervistati), soprattutto se donna. Il timore diminuisce con l’età e con il livello di istruzione. In ogni caso la motivazione principale che spinge a cambiare lavoro è di carattere economico: il 40% degli italiani lascerebbe o ha lasciato il proprio lavoro per ottenere un aumento di stipendio, in relazione al carovita. Seguono a ruota il miglioramento dell’equilibrio vita-lavoro (36%) e l’assenza di opportunità di crescita (28%).
I settori più attrattivi e la ricerca del lavoro
Tra le numerose realtà lavorative, il campo dei media è quello che interessa il 64% degli italiani, seguito dal campo dell’industria aeronautica (63%) e da quello dell’automotive (62%). L’e-commerce, invece, si distingue per il maggiore aumento di attrattività rispetto allo scorso anno, e oggi raggiunge il 57%.
L’indagine ha anche svelato che Linkedin è il principale strumento per cercare lavoro, usato dal 47% degli intervistati per cercare un nuovo impiego, soprattutto tra i giovani (24-34 anni) e tra le persone con un alto livello di istruzione. Chi, invece, ha già trovato un lavoro sottolinea quanto abbiano giocato un ruolo fondamentale il proprio network (19%) e le agenzie per il lavoro (18%).
Anzi, in Italia le relazioni personali sono il canale più fortunato per passare dalla ricerca all’ottenere di un nuovo posto. Tra i social media, invece, Facebook è quello più utilizzato nella ricerca di un impiego (60%), mentre Indeed.com è il portale di lavoro più diffuso. Tra i dispositivi digitali, poi, lo smartphone è quello più frequentemente utilizzato nella ricerca di opportunità lavorative (72%), ma al momento di presentare la candidatura si ricorre al computer (62%).