Sicurezza sul lavoro, nel 2022 +41% di infortuni e 569 morti

Il tema della sicurezza sul lavoro è caldo e la strada verso un miglioramento della tutela della salute dei lavoratori lunga da percorrere. A dirlo sono i dati dell’Inail, che dipingono un quadro tutt’altro che rassicurante. Tra gennaio e luglio 2022, infatti, le denunce per infortunio riportate all’Inail sono state 441 mila, ovvero il 41% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli incrementi sono trasversali a quasi tutti i settori produttivi e le regioni più interessate sono Campania, Liguria e Lazio.

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Quasi 450mila infortuni sul lavoro tra gennaio e luglio 2022, 441.451 le denunce presentate all’Inail, il 41,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, 569 delle quali con esito mortale (16,0%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.163 (+6,8%). A comunicare questi dati è Inail, sottolineando l’incremento rispetto all’anno scorso.

Molte le denunce di infortunio da Covid-19, ma crescono anche gli infortuni ‘tradizionali’. I dati evidenziano un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 273.282 dei primi sette mesi del 2021 ai 392.516 del 2022 (+43,6%), sia di quelli in itinere, avvenuti cioè nel tragitto tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 23,9%, passando da 39.480 a 48.935.

Nello scorso mese di luglio il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +38,8% nell’Industria e nei servizi (dai 265.499 casi del 2021 ai 368.545 del 2022), una diminuzione nel settore agricolo del 4,2% (da 15.450 a 14.798) e un incremento dell’82,7% nel Conto Stato (da 31.813 a 58.108). Incrementi generalizzati degli infortuni si osservano, comunque, in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nella sanità e assistenza sociale (+143,4%), nel trasporto e magazzinaggio (+137,1%) e nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+85,2%).

Per quanto riguarda i casi mortali, le denunce presentate entro il mese di luglio sono state 569, 108 in meno rispetto alle 677 registrate nei primi sette mesi del 2021 (-16,0%), sintesi di un decremento delle denunce nel quadrimestre gennaio-aprile (-28,7%) e di un incremento nel trimestre maggio-luglio (+9,8%), nel confronto tra i due anni. Rispetto al periodo gennaio-luglio 2020 (716 decessi) i casi in meno sono 147, mentre nel confronto con il periodo gennaio-luglio 2019 (599 decessi) si rileva una riduzione di 30 incidenti mortali.
A livello nazionale i dati evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi sette mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi in itinere, passati da 134 a 157, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 543 a 412. Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 565 a 480 denunce), l’Agricoltura (da 76 a 68) e il Conto Stato (da 36 a 21).
Se si analizzano i dati prendendo in considerazione l’età delle persone coinvolte, si nota l’aumento dei casi mortali nella fascia 30-44 anni (da 106 a 140 casi) e i decrementi tra gli over 44 anni (da 515 a 372).

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sette mesi del 2022 sono invece state 36.163, in aumento di 2.298 casi (+6,8%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (10.958 casi in più, per un incremento del 43,5% rispetto al pari periodo del 2020, e 2.338 malattie denunciate in meno, con una riduzione del 6,1%, rispetto al periodo gennaio-luglio 2019). Tra le patologie più rappresentative, quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo; quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

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