Engagement dei dipendenti, capire la persona per comunicare meglio
L’emergenza sanitaria ha cambiato l’assetto delle organizzazioni e le modalità di interazione tra lavoratori. Il network statunitense Chief Executive individua 4 stili di comunicazione differenti per mantenere alto l’engagement.
Instaurare un rapporto che non sia a senso unico implica capire i propri collaboratori, inquadrare le loro esigenze e inclinazioni soggettive per avviare una comunicazione più autentica. Chief Executive, il network che riunisce i CEO delle più importanti aziende statunitensi, fornisce linee guida utili per scegliere lo stile comunicativo più adatto a ogni circostanza.
I 4 tipi di approccio al lavoro
Il primo passo è innanzitutto quello di capire con chi stiamo parlando. Naturalmente ogni persona è unica ed è difficile adottare una strategia che sia valida per tutti, possiamo però inquadrare ogni dipendente in alcune macro categorie che identifichino il loro approccio al lavoro. Carson Tate, autrice di Work Simply: Embracing the Power of Your Personal Productivity Style, ne individua quattro tipi:
- logico, analitico e basato su dati;
- organizzato, pianificato e attento ai dettagli;
- incline al supporto, espressivo ed empatico;
- strategico, integrativo e propenso alle idee.
Gli appartenenti a queste categorie rispondono a stimoli diversi ed è perciò necessaria una comunicazione su misura. Si tratta, in parole povere, di ‘sintonizzarsi sulla stessa frequenza’. Dopo aver identificato a quale categoria appartengono i dipendenti, è bene attrezzarsi con alcuni do’s and dont’s per ciascuno di loro.
Comunicazione ad hoc
I membri della famiglia dei logico/analitici vogliono fatti e dati. La comunicazione con loro dovrà essere concisa e dritta al punto. Gli organizzati avranno invece bisogno che si rimanga aderenti all’argomento della conversazione, con poche digressioni, un approccio sequenziale alle informazioni e una timeline ben definita. Con i colleghi più empatici, invece, è sempre bene mantenere le comunicazioni su un tono informale e caloroso, con un occhio di riguardo a semplici dettagli come un saluto personale all’inizio di una mail. Qual è, infine, la chiave per comunicare con gli strateghi? Pochi dettagli e tanta contestualizzazione. Le persone più inclini a un approccio strategico/creativo, infatti, hanno bisogno di capire in che modo il loro lavoro rientra nel quadro più generale delle attività dell’azienda, con quale scopo e con quale strategia.
La pandemia da Covid-19 ha sicuramente alterato le modalità in cui comunichiamo con i colleghi a un livello macroscopico. Ma è soprattutto in questo momento – quando tra noi e gli altri si frappongono barriere tecnologiche e non solo umane – che diventa fondamentale trovare la formula giusta per rendere la comunicazione più diretta, semplice e, quindi, efficace.