Con lo smart working anche i capi devono cambiare
Nell’era del lavoro agile si rinnovano i modi in cui si esercita la leadership, che è sempre più condivisa (leadershift). In organizzazioni sempre più result based, il leader deve essere capace di fare squadra, motivare e valorizzare il team. Anche i luoghi di lavoro devono adeguarsi alle nuove forme di lavoro e organizzative
In epoca di smart working, i lavoratori hanno bisogno di nuove competenze, ma l’innovazione mette a dura prova soprattutto il capo. Se gli uffici non sono più centrali, se le organizzazioni verticali funzionano sempre meno, se tutto si dematerializza, se si lavora sempre più da remoto e con orari flessibili, come si esercita la leadership? È da tempo che ci si interroga sulle caratteristiche che deve avere un capo, in un’economia che vira sempre più verso la modalità free lance, e il tema è riemerso in alcuni interventi al convegno sullo stato dello smart working in Italia, promosso dall’Osservatorio del Politecnico di Milano.
Diciamolo, anzi ribadiamolo, il capo vecchia maniera che si impone con la presenza non è figura dell’economia 4.0. Pensate solo al controllo: fino a qualche anno fa c’erano uno spazio e un orario (il cosiddetto vincolo spazio-temporale proprio del lavoro subordinato), oggi ci sono sempre più persone che lavorano da qualche parte senza orario rigido. Una definizione di come debba essere il capo nello smart working l’ha data Jack Ma, fondatore di Alibaba: “Il mondo ha bisogno di nuovi leader, ma la nuova leadership è lavorare insieme”. Le caratteristiche del leader, sempre più coach capace di motivare e lavorare con gli altri, devono allinearsi con un cambiamento importante nelle organizzazioni d’impresa.
Jack Ma | Fondatore di Alibaba
Il mondo ha bisogno di nuovi leader, ma la nuova leadership è lavorare insieme
Secondo un rapporto di Ernst & Young, lavorare da freelance non è più un ripiego in un un’economia in crisi, ma un vero e proprio stile che piace sia ai millennials che alle imprese: negli ultimi 5 anni il 50% delle organizzazioni ha constatato un aumento dei lavoratori esterni ed entro il 2020 prevede di averne almeno il 30% in organico. Un cambiamento che influenza anche il modo in cui si fa carriera e il concetto di leadership all’interno delle organizzazioni. Avremo sempre più a che fare con organizzazioni Result Based e il leader sarà la persona capace di fare squadra, far crescere i propri collaboratori, guadagnarsi la loro fiducia sul campo, “diffondere” il potere decisionale, portare il team al raggiungimento dell’obiettivo.
Non cambiano solo l’organizzazione e il modo in cui si esercita la leadership, cambiano anche i luoghi di lavoro. Al convegno sullo smart working, Sedus ha presentato alcune delle esperienze più innovative di nuovi spazi di lavoro. Nel suo intervento, Lorenzo Maresca (country manager di Sedus Stoll), ha utilizzato più volte la parola leadershift, tema a al quale è stato dedicato il numero 7 della rivista Sedus Insights. Tra i casi citati, quello della nuova sede di Airbnb a Dublino: un ufficio disegnato per supportare e rappresentare la cultura e l’organizzazione dell’azienda basata sul lavoro in team e sulla collaborazione tra persone.
Sedus è una multinazionale con oltre un secolo di storia alle spalle (sono gli inventori della sedia girevole a molle per ufficio), che si occupa di progettazione e arredamento di uffici e luoghi di lavoro, e che descrive il mondo nuovo del lavoro: la leadership diffusa richiede un approccio completamente nuovo alla pianificazione dello spazio ufficio. L’obiettivo è quello di creare un contesto che supporti leader e dipendenti nel trovare il giusto equilibrio tra comunicazione, collaborazione, concentrazione e contemplazione.