Guida per chi cerca lavoro
“La ricreazione è finita” è il libro di Roger Abravanel e Luca D’Agnese che guida i ragazzi (e non solo) verso il mondo del lavoro. E’ inutile nascondercelo: nel nostro Paese la disoccupazione giovanile è un dramma che ha cause lontane e profonde. Non basta parlare di crisi economica: i giovani d’oggi non sono pronti per il lavoro.
E le famiglie spesso fabbricano disoccupati, a causa di pregiudizi e stereotipi. Oggi i datori di lavoro cercano nei giovani più responsabilità, senso critico, capacità di comunicazione, cose che le famiglie e le università non riescono a capirlo. I giovani italiani però non possono aspettare, e allora ecco un utile vademecum. Qual è il giusto percorso scolastico da scegliere? Quale laurea, e perché laurearsi? Come si fa a trovare il lavoro giusto?
Roger Abravanel e Luca D’Agnese, attraverso l’analisi dei dati sull’istruzione e sull’occupazione, interviste a imprenditori e responsabili delle risorse umane, mostrano che trovare il lavoro giusto si può, bisogna solo rimboccarsi le maniche e, se necessario, scegliere strade non convenzionale. Si deve provare da soli a costruire il proprio futuro e il proprio percorso.
Non sarà la politica, né la scuola a guidare i giovani: bisogna farcela da soli. Se ne parlerà il 7 e l’8 maggio alla Bocconi di Milano e al Politecnico. In particolare, ecco i due appuntamenti a cui non mancare:
– 7 maggio – Bocconi. Sarà presente una tavola rotonda moderata da Ferruccio de Bortoli con Benedetta Arese Lucini, Luca Garavoglia, Angelos Papadimitriou, Andrea Sironi ed Elena Ugolini (per maggiori informazioni http://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/ev/eventi/eventi+bocconi/la+ricreazione);
– 8 maggio – Politecnico. Ancora una tavola rotonda, questa volta moderata da Daniele Manca con Giovanni Azzone, Marco Massarotto, Gianfelice Rocca, Elena Ugolini e Fabio Vaccarono (maggiori informazioni a questo indirizzo: https://www.eventi.polimi.it/#RicreazioneFinita).
E’ lo stesso autore, Abravanel, a chiarire lo scopo del libro: dimostrare che, diversamente da quanto si crede, le competenze richieste oggi sono soprattutto quelle di interagire in modo efficace con l’azienda e le sue regole, di avere un’etica del lavoro, sapere cosa fare e saper risolvere problemi, ma soprattutto saper comunicare: insomma, le cosiddette “soft skills“.