Jobs Act: fine dell’indennità di mobilità, arriva la NASPI
Dal primo gennaio 2017 la mobilità non esisterà più. Con il Jobs Act e il D.Lgs 150/2015, infatti, è stata modificata la normativa delle politiche attive per il lavoro
Ai disoccupati non verrà più erogato il vecchio assegno di mobilità; essi riceveranno la nuova Naspi e in più il nuovissimo assegno di ricollocazione. Per il momento si tratta di un progetto “pilota” con l’obiettivo di testare l’assegno ed eventualmente modificare il modello prima di metterlo a regime per tutti i disoccupati italiani. All’interno della platea di disoccupati che hanno almeno quattro mesi di Naspi verrà estratto a sorte un campione di oltre 10 mila a cui verrà sperimentalmente erogato questo nuovo assegno di ricollocazione. L’ammontare dell’assegno è variabile (in base alla facilità o meno di ricollocazione di quel preciso disoccupato) e il lavoratore che se lo vedrà riconosciuto potrà “spenderlo” per ottenere un servizio di assistenza presso i centri per l’impiego o le agenzie per il lavoro private.
Il disoccupato, quindi, non vedrà né banconote né assegni, ma riceverà una sorta di buono da spendere per ottenere un servizio. I centri di assistenza incasseranno l’assegno ed assisteranno il disoccupato nella ricerca di un nuovo impiego. Da notare che per quanto riguarda le agenzie per il lavoro private, potranno incassare il bonus pieno dell’assegno di ricollocazione soltanto se il disoccupato viene assunto a tempo indeterminato. Il bonus di dimezzerà nel caso l’assunzione sia a termine. Nel caso il lavoratore non venisse assunto, all’agenzia sarà riconosciuta una quota dei costi sostenuti per i colloqui. Importante segnalare che il disoccupato che riceve l’assegno avrà più possibilità di trovare un lavoro, ma allo stesso tempo se non si presenterà ai colloqui si vedrà decurtata la Naspi. L’assegno non verrà più corrisposto in caso di perdita della Naspi.