Accordo K-Flex: la soluzione di una vicenda delicata
Dopo oltre 110 giorni di sciopero, numerosi incontri ai diversi tavoli di concertazione svolti in Assolombarda, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lombardia, la vertenza è stata infatti risolta con uno “storico” accordo in sede giudiziale, tra Società, OO.SS. e lavoratori, siglato lo scorso 15 maggio 2017, dinanzi al Tribunale di Monza
L’accordo K-Flex, come già è stato illustrato nelle precedenti interviste all’avvocato Fava ha rappresentato una vicenda estremamente complicata e al tempo stesso delicata.
Dopo oltre 110 giorni di sciopero, numerosi incontri ai diversi tavoli di concertazione svolti in Assolombarda, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lombardia, la vertenza è stata infatti risolta con uno “storico” accordo in sede giudiziale, tra Società, OO.SS. e lavoratori, siglato lo scorso 15 maggio 2017, dinanzi al Tribunale di Monza.
Le vicende dell’azienda erano state oggetto di una grande attenzione mediatica e questo aveva generato un clima di ulteriore tensione attorno ad una trattativa che, per la sua natura era già di per se difficoltosa: ben 180 posti di lavoro erano messi in discussione.
Il clamore suscitato, dice l’avvocato Fava, ha finito per rendere ancora più difficile il raggiungimento di un accordo.
Gabriele Fava spiega in queste due ultime parti dell’intervista, che ci ha gentilmente concesso, come il suo studio infine sia riuscito ad avvicinare le parti per la stipula di un accordo che soddisfacesse le esigenze dell’azienda e quelle dei lavoratori.
Tensione attorno all’accordo K-Flex
Lo scenario portato al suo estremo presentava la seguente situazione:
- I lavoratori e sindacati bloccano l’attività
- I sindacati contestato la condotta antisindacale all’azienda
- l’attenzione mediatica si fa sempre più accesa
Tutti questi fatti hanno contriubito a diffondere l’idea che l’attività potesse continuare, dice l’avvocato Fava, e con questa illusione lo spazio di trattativa si è ridotto ancor di più.
La magistratura a quel punto è stata costretta a intervenire affidando l’incarico della mediazione allo Studio Fava.
Lo studio Fava, racconta l’avvocato, ha messo nero su bianco la situazione, con i riscontri oggettivi. Questo passaggio ha aiutato finalmente a trattare con le parti in causa, favorendo un terreno comune su cui costruire il dialogo e finalmente trovare una soluzione. L’intervento della magistratura ha quindi scongiurato esiti ben più drammatici. Un grande lavoro di mediazione ha completato il lavoro per addivenire allo storico accordo K-Flex.