2024: si prevede un aumento degli stipendi
Tra previsioni, calo dell’inflazione e taglio del cuneo fiscale, l’ultimo Salary Budget Planning report, realizzato dalla WTW (Willis Tower Watson) su un campione di 700 aziende, arriva a concludere che nel 2024 i budget salariali per i dipendenti italiani cresceranno del 3,7%. La questione salariale continua a essere, infatti, una priorità delle grandi imprese per i propri dipendenti.
Aumenteranno i salari nel 2024 del 3,7%, secondo l’ultima edizione del Salary Budget Planning Report di WTW, società leader a livello globale nella consulenza per la crescita e il benessere delle persone e per la gestione del rischio: è un calo rispetto all’aumento medio effettivo del 3,9% nel 2023, ma resta comunque al di sopra di quanto rilevato nel 2022 (+3,3%) e nel 2021 (+2,4%).
L’indagine è stata condotta nei mesi di aprile e giugno 2023. Sono state ricevute circa 22.570 risposte da aziende di 168 Paesi in tutto il mondo. In Italia hanno risposto 677 società.
La pressione inflazionistica è il principale fattore che influenza le modifiche ai budget salariali, citata da quasi tre quarti (70%) dei datori di lavoro italiani intervistati, seguita dalla preoccupazione per un eventuale irrigidimento del mercato del lavoro (53,8%). Altri fattori che spingono a modificare i budget salariali sono legati a una possibile recessione economica (22,1%), alle aspettative dei dipendenti (21,8%) e alla gestione dei costi (21,5%).
«Sebbene per il prossimo anno si prevedano aumenti retributivi inferiori al 2023, si tratta di una previsione ben al di sopra di quelle degli ultimi dieci anni. Questo dimostra che le aziende si stanno sforzando di rimanere competitive in un clima lavorativo instabile, sebbene la differenza tra crescita retributiva ed inflazione risulti ancora negativa: per assistere ad una crescita reale delle retribuzioni si dovrà aspettare il 2024», riferisce Edoardo Cesarini, Amministratore Delegato di WTW, che aggiunge: «Le aziende che hanno una chiara strategia retributiva e una buona comprensione dei fattori che la influenzano avranno più successo nell’attrarre e nel trattenere i dipendenti, stando al passo con un ambiente in evoluzione in cui le certezze del passato non sono più valide».
Secondo l’indagine, la talent retention è ancora fonte di difficoltà per circa la metà delle aziende a livello globale (46%) e una percentuale leggermente inferiore prevede le stesse difficoltà i prossimi due anni (32%).
In risposta a queste continue pressioni, le organizzazioni stanno adottando misure per attrarre e trattenere i talenti. Più di un terzo di loro (37%) ha aumentato gli stipendi e la stessa percentuale ha avviato una revisione completa delle retribuzioni per tutti i dipendenti. Altre misure adottate includono l’aumento dello stipendio base (36%), l’assunzione di persone in fasce salariali pertinenti (35%), aumenti mirati dello stipendio base (34%) e un maggiore utilizzo dei bonus di retention (27%).
La flessibilità sul posto di lavoro è un’altra delle azioni messe in campo da più della metà (58%) degli intervistati per attrarre e trattenere i talenti; una simile percentuale – il 57% – ha posto maggiore enfasi sulla Diversity, Equity and Inclusion. Il 41% degli intervistati ha inoltre intrapreso azioni per migliorare l’Employee Experience. Ulteriori cambiamenti includono la modifica dei benefit per la salute e il benessere dei dipendenti (35%), dei programmi di retribuzione (29%) e l’aumento delle opportunità di formazione (26%). Il 44% ha infine dichiarato di aver finanziato l’aumento della spesa per la retribuzione totale attraverso l’ottimizzazione dei premi (rispetto al 22% del 2022).
«Per attrarre e trattenere i talenti non basta un buono stipendio, e gli ultimi anni hanno spinto le aziende a essere più intraprendenti», chiarisce Cesarini. Infatti, «dato che la forza lavoro diventa sempre più diversificata, esigente e dinamica, la chiave è capire le esigenze e preferenze specifiche delle persone, fornendo al contempo una Employee Experience distintiva e la possibilità di fare carriera all’interno dell’azienda».